Un’opportunità importante per conoscere e confrontarsi con altre realtà che operano con la joelette. Evidente sin dal primo approccio la cura organizzativa e le risorse messe a disposizione per questo appuntamento all’interno della seconda edizione del “Festival del Camminare”. Motore dell’iniziativa, l’amministrazione comunale di Bolzano e Leonardo Paleari coordinatore degli spazi dedicati alla joelette, formatore di volontari deputati alla conduzione dell’ausilio, nonché presidente dell’Associazione “Il Cammino Possibile”. Ad aprire i lavori, saluti e ringraziamenti di rito da parte del direttore artistico del Festival Luca Gionatti, che particolarmente sorpreso dell’esistenza di così tante realtà operanti con la joelette (38 su tutto il territorio nazionale), auspica che da questo incontro ne derivi una maggiore diffusione. A rappresentare il Comune di Bolzano, l’assessore alle politiche sociali Mauro Randi che ha spiegato come l’amministrazione cittadina voglia con questa iniziativa, aprire una finestra su un modo diverso di camminare, con l’obiettivo di evidenziare una modalità alternativa di vivere la montagna, “…è nostra intenzione capire l’esperienza della joelette per aiutare e stimolare le associazioni locali a comprenderne il valore, le testimonianze che raccoglieremo da questo incontro saranno molto importanti”. La tavola rotonda dedicata alla montagna senza barriere, cui hanno partecipato diverse realtà associative ed alcuni enti regionali provenienti da 8 regioni italiane (Puglia, Abruzzo, Lazio, Umbria, Toscana, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige), ha ufficialmente dato il via ai lavori dedicati alla joelette. Una breve presentazione delle associazioni presenti ha immediatamente messo in evidenza il denominatore comune: l’esigenza e il piacere di condividere con persone con disabilità motorie, la montagna e quegli ambienti naturali non raggiungibili con automobili o ausili di altro genere. Si è poi entrati nel vivo con il controverso problema assicurativo che ha denunciato una situazione frammentaria e inadeguata in cui ogni realtà adotta soluzioni diverse, che solo parzialmente raggiungono lo scopo di proteggere sia il trasportato che i volontari. Altro argomento topico, comune un po’ a tutti e rimasto senza proposte risolutive, risulta essere la carenza di volontari costanti, talvolta così in acuto da determinare l’annullamento dell’uscita. Problema che non riguarda di certo gli 80 volontari del SAT di Garda, dediti esclusivamente alla joelette e quelli del gruppo escursionistico di Lama dei Peligni facenti parte di una polisportiva, ottimo bacino per reperire volontari. Il dibattito si è poi spostato sul target di riferimento che è decisamente diverso per ogni gruppo: dall’utilizzo nelle scuole su indicazione dell’ente pubblico preposto, come nel caso del gruppo delle “Orobie Valtellinesi”, a quello non solo escursionistico dell’associazione “I Raggi di Belen” che la utilizza per brevi trasferimenti di persone con disabilità o anziani negli erti paesini delle Apuane. L’associazione “Smysly” opera all’interno del parco nazionale della Murgia, la “Stefano Zavka” invece, ne ha fatto l’oggetto di un ampio ed articolato progetto “La Montagna per Tutti”, dove competenze diverse (L’Associazione Vita Indipendente Umbria ONLUS, i tecnici del Centro per l’Autonomia Umbria e il C.A.I.) si integrano, sviluppando sensibilità nuove fatte di esperienze condivise, messe al servizio di tutti. Grandi ascensioni sullo stile Handi Cap Evasion (gruppo francese che fa scuola per quanto riguarda le grandi traversate), per “Il Cammino Possibile”… La necessità di lasciare la sala per un altro appuntamento ha messo il punto all’incontro che si è concluso con la soddisfazione dei partecipanti, ancora più convinti, motivati e consapevoli che insieme si può andare lontano. L’eterogeneo gruppo si è ritrovato l’indomani per passare all’azione; capannelli colorati di volontari dediti al montaggio delle joelettes, sole brillante, un percorso in lieve salita a tornanti, ricco di storia, piante sempreverdi, magnolie, fichi d’India…la passeggiata del Guncina da cui ammirare Bolzano dall’alto. Emozionante la serpentina di joelettes che si snodava tra i tornanti, quasi che nell’entusiasmo generale si fosse annullata anche la fatica. Mai viste così tante tutte insieme! Chissà che non sia solo l’inizio?
di Angela Torri