Associazione

Quando una persona importante se ne va, porta sempre via una parte di te, soprattutto se è una persona che ha lasciato un segno profondo nella tua anima, perché magari ti ha aiutato a combattere la banalità e a resistere alla volgarità di questi giorni che ci sono toccati in sorte. E’ stato, ed è tuttora, molto difficile dare un senso al vuoto che la scomparsa di Stefano ha lasciato dentro ciascuno di noi. Abbiamo cercato di darglielo, un senso, stringendoci insieme e creando, nel suo nome, un punto di riferimento stabile per noi stessi, per i suoi tanti amici e per tutti coloro che vivono, o che sono interessati a vivere, la montagna come lui la viveva: non terreno di conquista, tanto meno teatro di imprese da esibire, ma luogo di conoscenza, di rapporti umani e di rispetto dell’altro-da-sé.

È dunque non soltanto per ricordarlo che è nata l’Associazione: essa è stata voluta dai familiari e dagli amici perché la cultura della montagna di Stefano diventasse patrimonio comune del maggior numero di persone possibile, soprattutto dei giovani.

Stefano amava molto avvicinare i bambini e i ragazzi alla montagna e avviarli alle diverse discipline alpinistiche. L’Associazione ha fatto della collaborazione con le scuole un punto centrale della propria attività attraverso corsi di arrampicata, uscite in montagna, incontri didattici.

Stefano ha speso una vita di studio prima e di lavoro poi per entrare in tutti gli aspetti della montagna, anche i più nascosti, per capirne l’essenza. L’Associazione promuove la conoscenza degli ambienti montani attraverso la rassegna annuale di cinema di montagna e di esplorazione Vette in vista, organizzata in collaborazione con la sezione cittadina del CAI a Stefano intitolata.

Stefano credeva profondamente nella solidarietà, era una persona costituzionalmente generosa e disponibile verso gli altri. L’Associazione vuole spendersi anche a favore di quanti non possono godere liberamente della montagna, attraverso il progetto La montagna per tutti, anche in questo caso insieme alla nostra sezione CAI e con la collaborazione dell’Associazione Vita Indipendente.

Stefano aveva un rapporto particolare, di forte intimità, con la roccia. L’Associazione invita ogni anno centinaia di persone, non necessariamente arrampicatori esperti, a provare, tutti insieme, l’emozione del rapporto diretto col mondo verticale attraverso la manifestazione Arrampicando con Zazzà, nel cui titolo abbiamo voluto ricordare il nomignolo affettuoso con il quale lo chiamavano gli amici.

Stefano detestava tutto ciò che è esibizione, enfasi, retorica, celebrazione. E noi sappiamo bene che questa nostra idea di intitolargli un’Associazione non gli piace affatto. Ci siamo anche detti, però, che la sua scomparsa ne ha fatto – suo malgrado – un personaggio pubblico e che proprio le persone che gli sono state più vicine non potevano assumersi la responsabilità di lasciare nascosti la sua lezione di vita e i valori che hanno sempre guidato le sue scelte.

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